venerdì 10 dicembre 2010

‎''In una nave che affonda gl'intellettuali sono i primi a fuggire subito dopo i topi e molto prima delle puttane'' - Vladimir Vladimirovič Majakovskij


giovedì 2 dicembre 2010

Cara Amélie Poulain

ti sei impressa dentro di me con tale forza che ne porto ancora i segni.
Se si sbircia dietro la tenda, mi si può ancora veder ballare con Tiersen, sorridere con lo gnomo in giro per il mondo, cercare d' imparare il francese.
Tu hai gli occhioni grandi e marroni, i capelli corti, la voce suadente e i modi eleganti.
Per descrivere me, basta capovolgere la frase di prima.
Urlo, salto, rido da farmi venir male alle guance, mi morsico le unghie da quando avevi sei anni e sono un po' imbranata.
Il mondo, però, quello so bene come guardarlo: osservo tutto, dalla a alla zeta.
Diciamo che ''mi piace cogliere quei dettagli che nessuno noterà mai''.
Metto una bella musica di sottofondo, metto le braccia dietro la testa, incrocio i piedi, e lo guardo tutto, questo universo.
Lo mangio, lo bevo, lo respiro, lo ascolto, lo fotografo, ci litigo, ci rido.
Lo MORDO.
E tu mi stai stata d' aiuto, quando non capivo da che parte andare.
Quando mi guardavo allo specchio pensando ''Ilaria chi?''.
Mi hai preso per mano, ma il momento migliore è quando ci siamo salutate.
Perchè la strada la percorro da sola,
e mentre Jeunet ti riavvolgeva nella pellicola mi hai sorriso.
Vado avanti portandoti nel cuore.
E quando divento nostalgica, clicco play.
http://www.youtube.com/watch?v=duGbgrv9LRE